Giuseppina ci porta direttamente a casa sua, con un racconto molto dettagliato che descrive l’importanza della convivialità in famiglia tra i parenti più stretti per mantenere l’intimità della festa. Il Cappone ed i Cappelletti erano i principi della tavola, senza distrazioni come a voler rispettare la sacralità del giorno più magico dell’anno.
Una storia di altri tempi, di chi il Natale non lo viveva come una celebrazione del materialisimo, ma come un momento per riunirsi, aperto a pochi. I più vicini. Un Natale che non è stato mai associato al ricordo dello scambio di ricchi doni e alberi addobbati.
Un Natale in intimità
Le Storie spontanee dei nostri Anziani sono ognuna la fotografia di un nucleo familiare, di un territorio, di una tradizione talvolta rivisitata, ma pur sempre mantenuta e rispettata. Ognuno porta con sé il ricordo legato alla propria famiglia, alle proprie origini ed attraverso la diversità di ciascuno ci aiuta ad aprire una finestra su un mondo ormai lontano, per molti di noi forse sconosciuto.
Ne è esempio Giuseppina, che tornando indietro nel tempo ci racconta un Natale tra pochi intimi, ma con molto affetto. Un Natale di altri tempi.